Transizione generazionale e M&A: un binomio strategico per il futuro delle PMI italiane

by | Apr 30, 2025 | News | 0 comments

In Italia, migliaia di piccole e medie imprese a conduzione familiare si preparano ad affrontare uno dei momenti più delicati del loro ciclo di vita: il passaggio generazionale. Un cambiamento che spesso viene vissuto con timore, ma che può rappresentare anche un’occasione unica per ripensare il modello di business, rafforzare la governance e aprirsi a nuove opportunità di crescita, anche attraverso operazioni di M&A.

La transizione generazionale è una delle sfide più delicate e decisive che il tessuto imprenditoriale italiano si trova ad affrontare. Secondo l’ultimo Osservatorio AUB (promosso da Università Bocconi, AIDAF, UniCredit e Cerved), il 65% delle PMI italiane è a gestione familiare, e circa il 20% di queste nei prossimi cinque anni affronterà il passaggio generazionale. Tuttavia, la transizione non sempre si traduce in un successo: solo il 30% delle aziende familiari riesce a superare il passaggio alla seconda generazione, e appena il 13% raggiunge la terza.

Alla luce di questi dati, emerge la necessità di trasformare il momento del cambio generazionale in una leva strategica di rinnovamento, capace di stimolare innovazione, crescita internazionale e competitività. E i dati dimostrano che, quando ben gestito, il passaggio generazionale può essere un potente motore di performance: tra il 2013 e il 2022 infatti, le imprese che lo hanno affrontato hanno registrato un incremento medio annuo del 7,4% dei ricavi, con miglioramenti significativi anche in redditività e investimenti.

Il passaggio generazionale: criticità e opportunità.

Il valore delle imprese familiari in Italia non è solo economico, ma anche culturale. Il legame tra famiglia e impresa ha storicamente rappresentato un punto di forza, ma oggi espone le PMI a un rischio crescente se il passaggio generazionale non viene pianificato con una visione ben delineata. Le criticità più comuni includono:

  • Assenza di pianificazione formale della successione;
  • Conflitti familiari o mancanza di una chiara leadership designata;
  • Resistenza al cambiamento da parte della generazione uscente;
  • Gap di competenze tra le generazioni.

Eppure, come evidenzia il Report AUB, le imprese che adottano strumenti di governance strutturati (consigli di amministrazione attivi, piani di successione, comitati consultivi) mostrano una maggiore probabilità di successo nel passaggio (dati Euroborsa). Le aziende che hanno completato con successo il passaggio generazionale evidenziano miglioramenti su tutti i principali indicatori di performance: crescita dei ricavi, delle immobilizzazioni, del ROA, ROE e del rendimento dei dipendenti.

Le nuove generazioni portatrici di innovazione e apertura internazionale.

L’analisi Bocconi sottolinea un dato interessante: le nuove generazioni di imprenditori, cresciute in un contesto globale e digitale, mostrano una maggiore propensione all’innovazione e all’internazionalizzazione.
Questo cambiamento di mentalità può rappresentare un asset straordinario per le PMI italiane, da sempre forti sul mercato interno, ma spesso timorose nell’espandersi all’estero.
Formazione internazionale, attenzione a temi come la sostenibilità e la digital transformation, apertura ai nuovi modelli organizzativi: sono questi alcuni degli elementi distintivi delle leadership emergenti.
Secondo l’Osservatorio AUB, il 70% dei successori – i cosiddetti NextGen – possiede almeno una laurea triennale, con un livello di istruzione mediamente più alto tra le donne e tra chi ha maturato esperienze lavorative esterne e internazionali. In particolare, i successori che hanno lavorato almeno un anno fuori dall’azienda di famiglia o sei mesi all’estero hanno ottenuto performance superiori rispetto alla media.

M&A in ascesa.

Parallelamente al cambio interno, cresce l’utilizzo delle operazioni di M&A come leva di crescita esterna.
Nel 2024, le PMI italiane hanno realizzato 48 acquisizioni internazionali, con un aumento del 40% rispetto all’anno precedente, soprattutto verso Spagna e Regno Unito (dati MISE 2024).
Le operazioni di M&A rappresentano per le PMI un’opportunità per:

  • Accedere più rapidamente a nuovi mercati geografici o settori;
  • Integrare tecnologie e competenze innovative;
  • Ampliare l’offerta e i settori di attività, riducendo la dipendenza da un solo mercato o prodotto;
  • Rafforzare la posizione competitiva e affrontare con maggiore solidità i cambiamenti del mercato.

Un approccio che riflette una nuova mentalità imprenditoriale: meno difensiva, più orientata alla crescita proattiva.
Le famiglie imprenditoriali che riescono a combinare un cambio generazionale ordinato con strategie di M&A saranno quelle che più probabilmente consolideranno la loro posizione nei prossimi decenni.

Il supporto delle istituzioni: il nuovo quadro normativo.

A livello legislativo, il Governo italiano ha annunciato nuove misure per favorire il passaggio generazionale, attualmente in fase di implementazione operativa:

  • Part-time incentivato per la fase di uscita degli imprenditori senior;
  • Agevolazioni per l’assunzione di giovani under 35, con incentivi fiscali e contributivi;
  • Programmi di formazione manageriale dedicati al ricambio generazionale, in collaborazione con università ed enti del territorio.

Tutte iniziative che mirano a facilitare il trasferimento del know-how e a sostenere la continuità aziendale, evitando dispersioni di capitale umano e culturale.

La transizione generazionale non deve essere vissuta come un rischio da evitare, ma come un’opportunità di evoluzione.
Se pianificata con anticipo e accompagnata da strategie di apertura e internazionalizzazione, può rappresentare il vero motore del rinnovamento per le PMI italiane.
Integrare governance moderna, apertura ai mercati esteri e attenzione al talento giovanile non rappresenta un’opzione, ma la strada da intraprendere per chi vuole garantire futuro e prosperità alla propria impresa.
Il futuro delle PMI italiane dipenderà dalla capacità di cambiare e di crescere con coraggio.